Consigliere Venanzoni da giorni non si parla altro della mozione votata dal Pd napoletano sul superamento di De Luca nonostante la Consulta debba ancora esprimersi. Ma al di là degli organi dello Stato esiste la politica. Sulla base di quali argomenti il Pd vuole superare De Luca se il Pd stesso ha apprezzato le scelte del governatore e della maggioranza, peraltro condivise da altri governatori in Italia?

Ci troviamo di fronte ad un partito, ovvero il Pd, che in consiglio regionale ha votato a favore della legge nazionale per il superamento del doppio mandato, dando la possibilità a De Luca di proseguire la sua opera per approdare al terzo mandato e poi, in direzione provinciale, decide di voltare pagina e di immaginare uno scenario politico che vada oltre il Presidente d’intesa con con il Movimento 5 stelle. Come si suol dire la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Eppure, bisogna ricordare che, in questi anni, sono state numerose le dichiarazioni di riconoscimento e di sostegno da parte degli esponenti del Pd regionale nei confronti dell’attuale Giunta Regionale e per il raggiungimento di tutti gli obiettivi amministrativi sin qui raggiunti da Vincenzo De Luca. È una vera e propria contraddizione che dovranno prima o poi motivare. 

Si fa la gara a chi “estrae” più nomi dal cilindro, su tutti Fico e Costa ma al momento manca la visione politica. Non crede che siano assist a ripetizione per il governatore in carica?

È evidente che il Pd Nazionale e la Segretaria del Partito Elly Shlein abbiano appaltato politicamente la Campania al Movimento 5 Stelle, ed è questo, a mio avviso, uno dei motivi per cui si è creata una distanza politica dal Presidente De Luca. Il loro obiettivo, cioè quello di donare la Campania ai 5 Stelle e quindi a Roberto Fico è improponibile e rafforza il nostro legame con il Presidente De Luca, già ampiamente consolidato. È lui il nostro riferimento, da lui e con lui partiamo. Attendiamo, ovviamente, l’esito della Corte costituzionale ma coalizzarci con il Movimento 5 Stelle, nel caso in cui De Luca non potesse più candidarsi, certamente non vedrebbe la disponibilità di tanti attuali consiglieri regionali.

Tutti vogliono il centro ma nessuno è al centro, almeno fino a qualche settimana fa. Ora c’è un certo dinamismo per una realtà politica non ancora strutturata come dimostrano le uscite di Prodi, Franceschini ma anche di Renzi e Calenda seppur con metolodogie diverse. In Campania il centro vale almeno il 10% e può rivolgersi al mondo degli astenuti e dei cattolici. Questo progetto può concretizzarsi nel “partito di De Luca?”

Non credo che il Presidente De Luca voglia creare le condizioni per proporre un nuovo soggetto politico. Del centro si parla già da troppo tempo ma non c’è mai una vera leadership in grado di riorganizzare un partito di area centrista. La verità è che nel Consiglio Regionale della Campania noi contiamo oltre 30 Consiglieri Regionali che hanno avuto una esperienza centrista, moderata e di area cattolico – popolare, pur rimanendo nel proprio schieramento di riferimento. In Campania abbiamo un elettorato moderato che molto spesso rappresenta l’ago della bilancia per una possibile vittoria finale.

Per l’evento “Porta Est” del prossimo 21 febbraio il consiglio comunale di Napoli guidato dal sindaco Manfredi ha rivendicato la paternità in materia urbanistica alimentando una polemica surreale. Per lei la “sinergia istituzionale” è sufficiente a giustificare tutto ciò? Oppure è un modo per allontanare il cittadino dai risultati concreti?

Nei prossimi giorni ci sarà la presentazione del progetto vincitore per la realizzazione della nuova sede della Regione Campania e del Parco Urbano a Piazza Garibaldi. Un progetto immenso immaginato dal Presidente De Luca che oggi sta prendendo forma e che merita continuità amministrativa per la sua realizzazione.  E’ per questo progetto e per tanti altri già messi in campo che De Luca merita il proseguimento della sua incisiva azione amministrativa.