Il centro ingrossa le fila. Si rafforza. Diventa una realtà elettorale (sul piano politico c’è ancora tanto da fare) che in Campania fa la differenza. Partiamo da un dato. Armando Cesaro è il nuovo coordinatore regionale di Italia Viva. L’ex consigliere regionale di Forza Italia originario di Sant’Antimo da tempo era organico al partito di Matteo Renzi grazie ai risultati prodotti in campo. Su tutti alle ultime elezioni europee. Stati Uniti d’Europa, la lista che prevedeva I’unione di scopo targata IV-Più Europa-Psi insieme ad altre sigle politiche minori, al Sud sfiorò il 5% mentre in Campania addirittura andò vicinissimo al 7%. Un dato eccezionale se pensiamo che i renziani in Italia non superarono nemmeno la soglia di sbarramento. Basta leggere qualche dato in profondità per renderci conto della reale forza di quest’area politica ricordando qualche risultato elettorale. Stati Uniti d’Europa candidò l’ex assessore regionale nella giunta Caldoro Caterina Miraglia la quale ottenne circa 17mila preferenze di cui 12mila nella sola circoscrizione di Napoli. In quota Psi fece rumore la candidatura del segretario socialista Enzo Maraio, ex consigliere regionale vicino al governatore De Luca, che in Campania ottenne circa 26mila voti. Da non dimenticare la candidatura di Sandra Lonardo, storica moglie di Clemente Mastella che sfiorò addirittura le 30mila preferenze. Attenzione, parliamo di voti. Avete capito? Voti. Preferenze. Consensi. Basterebbero i profili e le performance fin qui delineati per certificare il dato politico evidente a tutti ma che qualcuno a sinistra finge di non capire. Il centro è determinante. Azione, Psi, Più Europa, deluchiani, (e ci limitiamo alla classe politica napoletana) e ora Italia Viva a guida Cesaro, (che attualmente ricopre anche la carica di membro del comitato direttivo dell’Asi napoletana da giugno 2023, altro aspetto non secondario) rappresentano il polo centrista in Campania che si rivede nelle scelte politiche e programmatiche di Enzo De Luca. Fatevi due conti e ne riparliamo. Che vuole fare il Pd? Continuare a sentire le sirene grilline oppure condividere col centro la coalizione del futuro? Ripartendo da quanto di buono è stato fatto negli ultimi 10 anni? Poi chi governa può sempre migliorare, ci mancherebbe. Ma siamo sicuri che Fico sia la soluzione per la Campania? Attenzione, nulla contro la persona. La nostra critica è politica. Fico non ha esperienza nel campo amministrativo. Non ha governato alcun Ente pubblico. Fare il Presidente della Camera è un’esperienza significativa, sicuramente di alto rango. Onorifica sotto certi aspetti. Ma governare la Campania è un altro pianeta. Sai a che ora ti alzi e non sai a che ora vai a dormire.

Avere a che fare col governo del territorio è una missione, non una passeggiata sul lungomare. Una volta eletti spariscono gli slogan e compaiono i problemi, le vertenze, i finanziamenti, le emergenze. E chi governa sa di cosa parliamo. Dunque il Pd guidato da Mario Casillo si trova dinanzi al bivio. Coinvolgere il centro oppure assecondare i Cinque Stelle. Che col metodo adottato rischia di far passare all’opposizione il partito di Elly Schlein. Ma non è finita qui. Piccola parentesi. Nell’ultima assemblea metropolitana i dem hanno votato il superamento di De Luca. Che significa? De Luca non è il candidato del Pd? Perfetto. Non lo sarà nemmeno se la Consulta darà l’ok per il terzo mandato. Bene. Bis. Ma anche in assenza di candidatura De Luca resta il punto di riferimento del centro campano. Lo volete capire o no? Se davvero il Pd invertisse la rotta decidendo di coinvolgere la galassia centrista sa bene che qualsiasi decisione passerebbe attraverso l’ex sindaco di Salerno. O vogliamo perfino impedirgli di fare politica? Torniamo seri. Pure perché finora non si è capito sulla base di quale alternativa politica i Cinque Stelle intendono imporre al Pd la discontinuità da De Luca. Ma arriviamo al sodo. Con l’arrivo di Cesaro a capo del partito di Renzi in Campania, il centro diventa ancor di più attrattivo almeno sul piano elettorale. Pure perché condivisibile o meno Cesaro dimostra di avere i voti. E non da adesso. A casa nostra le elezioni si vincono coi voti, non con le chiacchiere. Più chiaro di così …