La settimana che giunge al termine offre diversi spunti di riflessione utili a capire in quale direzione andrà il il dibattito politico nelle prossime settimane. Andiamo con ordine. Partiamo dal flop di Palazzo Capece. Il centrosinistra ha completamente disertato l’invito dell’onorevole Pasquale Penza che voleva aggregare il fronte progressista in città. Una figuraccia clamorosa sul piano politico per il deputato pentastellato che è rimasto col cerino in mano insieme a un esponente di Caivano 2.0, un’altra lista civica che dovrebbe presentarsi alle prossime elezioni amministrative. Ma da dove arriva l’unità del centrosinistra “anti Penza”? Proviamo a ragionare nel merito. Ad oggi non abbiamo ancora capito sulla base di quali unità d’intenti il deputato grillino voleva unire il centrosinistra. Qual era il collante che doveva tenere insieme le forze politiche? Sulla base di quali intese? Di quale idea di città? Di quale visione a lungo termine? Mistero della fede. Ma non è tutto. Nei giorni scorsi a seguito di alcuni incontri effettuati con la cittadinanza da parte del numero 2 del Pd Iuri Bervicato, per lo più composta da professionisti “liberi” da condizionamenti di partito che hanno sposato la creazione del coordinamento civico denominato “Il Ponte”, insieme anche alla presenza di Caivano Liberal Democratica, è emersa la volontà di invertire definitivamente la rotta. Un’inversione di tendenza figlia del rinnovo della classe dirigente chiesta e richiesta dalla società civile caivanese. Un appuntamento ormai non più rinviabile. E vi diciamo di più. Per noi è una richiesta di cambiamento che la politica deve assolutamente intercettare affinché non venga regalata al primo che passa salvo poi ritrovarci nuovamente nelle mani del solito commissario prefettizio. È una sfida alla quale in primis il Pd è chiamato per rigenerarsi e rigenerare l’intero campo del centrosinistra. Una vera e propria chiamata alle armi. Per chi non l’avesse capito siamo davanti a un bivio storico. O si cambia ora o la città è perduta per sempre. Non è retorica ma una sincera volontà del popolo caivanese, altrimenti qualsiasi tentativo di coalizione si trasformerà nell’ennesima “ammuìna” utile a ingannare i cittadini. Ed è un rischio che nessuno può permettersi. Finita qui? Nemmeno per sogno. Stando alle ultime indiscrezioni trapelate in città il partito di Elly Schlein a Caivano, dopo aver sondato il terreno in queste settimane, terrà un’assemblea nella storica sede del Corso Umberto lunedì prossimo alle 19 proprio per caratterizzare sul piano politico la “bonifica” del contesto caivanese sui presupposti fin qui descritti per poi orientare le scelte future interne al partito e al nuovo centrosinistra, pronto ad allargarsi alle realtà civiche e giovanili del territorio. Come andrà a finire? Il Pd diventerà finalmente l’apripista della discontinuità? Riuscirà a indirizzare il fronte progressista in questa direzione? Pure perché se ad oggi in città di alternativa non se ne vede nemmeno l’ombra il merito va a chi nel centrosinistra, in particolare modo il Pd, ha deciso di fare ammenda del passato e pensare all’unità come a un progetto politico di rinnovo della classe dirigente e non a un’insopportabile quantità di persone. Chi vivrà vedrà. I prossimi giorni saranno decisivi.