Torna l’estate. E soprattutto torna Terra dei Fuochi. Da anni i due eventi coincidono in maniera inquietante. Nella giornata di domenica 29 giugno alcuni grossi incendi hanno devastato diversi punti delle province di Napoli e Caserta. Caivano, Baia Domizia, Napoli (zona Centro Direzionale) e San Cipriano d’Aversa. Tutti incendi appiccati più o meno negli stessi orari, generando il panico dei cittadini di queste zone che sono stati costretti a chiudersi in casa per ore per evitare la puzza nauseante delle colonne nere di fumo. Fuoco e silenzio. Siamo alle solite. Ci ritroviamo nuovamente ad assistere allo spettacolo indecoroso di queste terre maledette che puntualmente, all’arrivo del caldo torrido, subiscono l’azione dei criminali nelle campagne nostrane, lontani da occhi indiscreti. Gira e rigira e siamo punto e a capo. Le campagne bruciano, i cittadini respirano veleni e le istituzioni dormono. Oramai una consuetudine mortale da queste parti. Una filastrocca che va avanti da anni e che ha visto passare sotto i ponti solo chiacchiere e passerelle mentre il popolo muore ancora oggi, mortificato dal più grande disastro ambientale della storia. Ma è mai possibile che ogni anno si moltiplicano i roghi tossici e nessuno vede? Nessuno sa niente? Oramai i cittadini a cavallo fra Napoli e Caserta non hanno più nemmeno la forza di protestare. Non è indifferenza ma una forma di protesta verso le istituzioni che latitano, incapaci di tutelare la popolazione dinanzi a una regia occulta ben precisa. Non si sa a cosa puntano questi criminali nel buio. Non sappiamo se sono contrari alle bonifiche (peraltro mai realmente avvenute). Sappiamo solo che Terra dei Fuochi oltre ad aver ucciso centinaia uomini e donne continua a bruciare nel silenzio generale. Noi nel nostro “piccolo” l’abbiamo ribadito fino allo sfinimento negli anni sempre in totale solitudine. Ci vogliono misure straordinarie. Occorre militarizzare le periferie di Napoli e Caserta, controllare quotidianamente le campagne, intensificare posti di blocco nelle zone nevralgiche soprattutto nelle ore notturne. Ma tutto ciò non è mai accaduto. I Prefetti di Napoli e Caserta hanno tutte le carte in regola per mettere in campo un’azione repressiva preventiva. Ben prima che quest’estate si trasformi nell’ennesima ecatombe di fuoco. L’ultima trama di morte nelle province più martoriate d’Italia è pronta per sopravvivere. Sembra un controsenso ma non è così. Se Terra dei Fuochi vice il popolo muore. E allora care istituzioni, per l’ennesima volta ci affidiamo a voi. Ci volete far scomparire per sempre?