E fu così che l’assemblea del Pd si trasformò nel crocevia del centrosinistra 2.0. Letteratura a parte va colto in questo senso il nuovo corso del partito di Elly Schlein a Caivano. La reunion in salsa dem tenutasi lunedì sera nella sede di Corso Umberto era vista da molti come la solita riproposizione di un passato che per quanto importante non esiste più. In realtà non è stato così. O meglio. Lo ribadiamo a chi non l’avesse ancora capito. La riorganizzazione interna al Pd passa attraverso il meglio del passato. Non è un caso che l’ultima amministrazione durata 5 anni in città fosse guidata dall’ex sindaco Mimmo Semplice, primo cittadino all’epoca 35enne a capo di una coalizione di centrosinistra. Avete capito bene. Centrosinistra. Una parola antipatica a molti ma la realtà è questa. Un’esperienza che a Caivano portò ad esempio il famigerato Caivano Rock, un evento enorme che i cittadini ricordano ancora bene. Ma come fu possibile quel quinquennio? Come fu possibile mettere alla prova quella classe dirigente (allora c’erano i Ds) “inaugurata” dal compianto Ciccio Russo nel ’94, coltivata dall’ex sindaco Franca Falco e “terminata” proprio con Semplice? Oggi come allora quei nomi sono scolpiti nella storia. Poi qualcuno potrà condividerli o meno. Ma è un dato di fatto che abbiano scritto una pagina importante della città. Prima del famigerato disastro ventennale in cui si sono susseguite esperienze amministrative che hanno portato la città sull’orlo del baratro. Di conseguenza senza scomodare gli archivi va riconosciuto che ancora oggi l’esperienza targata Semplice viene vista in primis come un modello di stabilità amministrativa. Oppure è solo una coincidenza che le amministrazioni successive targate Falco (il famigerato grande centro) e Monopoli siano naufragate clamorosamente? Perfino l’ultima amministrazione guidata dall’ex sindaco Enzo Falco, che aveva cominciato il mandato nel migliore dei modi, ha avuto l’epilogo che tutti conosciamo proprio perché il Pd, a torto o a ragione, non fu ritenuto centrale negli assetti politici della maggioranza. Attenzione. Qui parliamo di agibilità politica, di risultati e non di altro. Spesso il Pd viene visto come il male assoluto. Si utilizzano gli errori del passato (solo chi non opera non sbaglia) per criminalizzare un’intera stagione. Ma a Caivano la memoria corta è la moda del momento. Il Pd tranne l’ultima esperienza con Enzo Falco sindaco ha sempre perso le elezioni negli ultimi 20 anni. Quindi se non ha avuto responsabilità di governo ci chiediamo da dove arrivano tutte queste colpe. Ora la palla passa al prossimo futuro. Che va caratterizzato attraverso il rinnovo della classe dirigente mettendo al centro il nuovo centrosinistra. Ovvero l’apertura alle forze politiche e ai movimenti civici che si riconoscono nel campo progressista a livello regionale ma che in città inspiegabilmente si dividono. Ma attenzione. Lungi da noi fare retorica sul nuovo che avanza. Il nuovo ha senso se frutto di un ragionamento politico in un’area di appartenenza che decide di rinnovarsi. E lo testimonia proprio il quinquiennio dell’ex sindaco Semplice. Che diventò sindaco a 35 anni in quanto sintesi di un’area politica. E guarda caso riconducibile al centrosinistra. Se tutto questo non fosse accaduto, probabilmente Caivano non avrebbe mai avuto una classe dirigente ed oggi staremmo ancora a contare i commissari prefettizi senza un briciolo di politica.