Elly Schlein e De Luca s’incontreranno dopo il referendum dell’8 e 9 giugno. Dunque con ogni probabilità settimana prossima avrà luogo il tanto atteso redde rationem fra il vulcanico governatore campano e la giovane segretaria del Pd. Un momento atteso da chi al netto della propaganda ha interesse a tenere unito il centrosinistra come unica formula politica per garantire la continuità amministrativa in Campania. E non solo. Il laboratorio politico che tiene dentro Pd-M5s-IV-Avs-Più Europa-Azione-Psi e le liste di riferimento dell’ex sindaco di Salerno in questo caso sono la chiara continuità del voto delle ultime Amministrative (basta dare un’occhiata agli articoli precedenti per farvi un’idea) che ha convinto De Luca e il Pd a vedersi nel nome dell’unità. Ma non è tutto. Il centrosinistra unito oltre a garantire altri 5 anni di governo in Campania rappresenta, soprattutto dopo le recenti vittorie delle elezioni comunali, il segno tangibile dell’alternativa al governo guidato da Giorgia Meloni. Un’alternativa dalla quale nessuno può tirarsi indietro. Ma restiamo in Campania. Il faccia a faccia della prossima settimana non può però limitarsi a semplici calcoli elettorali. O, ancora peggio, a brutali spartizioni di poltrone. Da premettere che De Luca in questi mesi ha minacciato mari e monti al solo scopo di alzare la posta in palio e arrivare all’accordo. Un film visto, rivisto e stravisto. Del resto sa bene che qualsiasi scelta fatta contro il Pd nazionale avrebbe accompagnato alla porta del Nazareno il figlio Piero. Ma andiamo avanti. De Luca chiederà di incidere sulla scelta del prossimo candidato presidente e un paio di posti in giunta (si vocifera Sanità e Trasporti). Se sulla seconda opzione la trattativa è possibile, sulla prima questione lo scoglio appare per ora insormontabile. Fico oltre a essere il candidato del M5s è soprattutto sponsorizzato dal sindaco Manfredi. Ma Manfredi non è solo il sindaco di Napoli ma è il nuovo padre nobile del centrosinistra. A Napoli e in Campania. Tant’è vero che in ogni iniziativa pubblica in cui partecipa l’ex Presidente della Camera c’è anche Manfredi. Quasi a voler suggellare un patto politico di ferro. E non è un dettaglio di poco conto. Ora resta da capire se il primo cittadino partenopeo, dinanzi all’alleanza con De Luca imposta dai big nazionali, sarà disposto a “cedere” Fico per un nuovo profilo che convinca tutta la coalizione. Al momento però i ben informati sostengono che Fico è inamovibile, totalmente blindato dal sindaco napoletano. Ma si sa, la politica è evoluzione. Da che mondo è mondo in qualunque trattativa ognuno cede qualcosa per capitalizzare il massimo risultato. In politica così come nella vita. Tuttavia ancora oggi resta in campo il dubbio dei dubbi: Fico piace alla coalizione? Oppure le forze politiche alleate, a cominciare dal Pd, restano in silenzio per questioni di sopravvivenza? Chi tace è fedele e chi parla è un nemico. Quasi come se fossimo in Cambogia ai tempi di Pol Pot. Noi continuiamo a sostenere che in fondo Fico non convince nessuno. Soprattutto non convince la modalità con la quale si è arrivati a tale scelta. Ve li ricordate i caminetti romani tanto cari alla sinistra? Ecco, chi vuol capire capisca. C’è caminetto e caminetto. Una volta i caminetti romani avevano il compito di esprimere il meglio dei territori. Ma la storia a volte prende pieghe e strade diverse. Per ora ci fermiamo qui. Dunque nessuno per ora ha osato pubblicamente criticare una scelta che non decolla. Anzi. L’unico a dirlo apertamente seppur in maniera irruente è proprio De Luca. Ma come? De Luca sceglie l’unità del centrosinistra così come Renzi qualche mese fa? Ma il senatore fiorentino non l’aveva scaricato? Noi non abbiamo mai creduto a questa favola (anche qui basta dare un’occhiata a qualche articolo passato) nonostante qualche sapiente politico ci dicesse il contrario. Ma sapete com’è, la verità è figlia del tempo. Renzi ha utilizzato l’unità del centrosinistra per migliorare il centrosinistra. E quindi anche a costo di superare Fico qualora ce ne fosse stato bisogno. Mesi dopo De Luca ricerca la stessa unità con le stesse condizioni. Tutto chiaro da tempo.