Segretario, partiamo dall’affluenza al referendum. In Campania e a Caivano si registra un’affluenza pari al 30%, un dato in linea con la media nazionale. Il quorum non è stato raggiunto ma il Pd insieme alla Cgil e al centrosinistra hanno mobilitato circa 14 milioni di italiani. Come si riparte da questi numeri?

Peccato per il mancato raggiungimento del quorum, ma rispondo con le parole della nostra Segretaria nazionale Elly Schlein. Continueremo nell’impegno a fianco di quei milioni di elettori che sono andati a votare, sperando di ridurre la precarietà e rendere l’Italia più giusta, ci motivano ancora di più nel costruire l’alternativa.

Veniamo ai fatti di casa nostra. Il comunicato diffuso dal Pd in questi giorni ha alimentato il dibattito politico in città, ci può spiegare meglio qual è il messaggio lanciato?

Il comunicato del Partito Democratico ha voluto lanciare un messaggio chiaro: Caivano non può più permettersi ambiguità né scorciatoie politiche. Serve un progetto serio, credibile, partecipato, che metta al centro i bisogni reali della città con una visione di lungo periodo. Non siamo interessati ai giochi di potere né a tavoli chiusi: il nostro obiettivo non è la mera competizione elettorale o il primeggiare con un nome da candidare ma costruire insieme le condizioni per una buona amministrazione, che non deluda ancora una volta la propria comunità. Una buona amministrazione che duri cinque anni che completi regolarmente il proprio mandato, perché solo così si possono portare a termine le progettualità necessarie a far ripartire Caivano. È da quasi vent’anni che nella nostra città non si registra un ciclo amministrativo completo: questo è uno dei motivi principali dell’immobilismo che viviamo. E se permette, vorrei ricordare che l’ultima amministrazione che ha portato a termine il proprio mandato fu guidata da una delle nostre risorse a conferma del fatto che il Partito Democratico, quando è messo nelle condizioni di governare, sa farlo con serietà e visione. Il messaggio è questo: il PD non cerca una rendita politica, ma si mette al servizio di un’idea alta di città, di un governo locale che sappia essere competente, stabile, responsabile. Vogliamo farlo insieme ai futuri alleati politici e a tutte le persone che, anche al di fuori dei partiti, vorranno dare una mano e contribuire al cambiamento. Vogliamo ricostruire fiducia nella politica, partendo dal basso, ascoltando, dialogando e lavorando con coerenza.

Le forze politiche e i movimenti civici che si rivedono nel centrosinistra a livello regionale sostengono che a Caivano col Pd non ci si può avere a che fare in quanto arroccato su posizioni che obbligano gli alleati a sentirsi figlio di un Dio minore sul piano politico ed elettorale. Vogliamo sfatare questo tabù oppure in fondo hanno ragione?

È arrivato il momento di sfatare questo tabù, perché non solo è infondato, ma rischia di danneggiare un percorso che invece ha bisogno di apertura e collaborazione. Il Partito Democratico a Caivano non si è mai chiuso in una logica autoreferenziale. Abbiamo sempre dimostrato disponibilità al confronto, promosso il dialogo, cercato punti di equilibrio. Se oggi si torna a parlare concretamente di centrosinistra unito in città, è anche grazie al lavoro paziente che abbiamo portato avanti, con spirito costruttivo e senso di responsabilità. Quello che chiediamo è semplice: rispetto reciproco e chiarezza nei metodi e nei contenuti. Non vogliamo imporre nulla, ma nemmeno subire narrazioni che ci dipingono come un ostacolo. Il vero tema non è chi guida o chi pesa di più: il punto è offrire a Caivano una proposta politica solida, credibile, stabile, che sappia durare e dare risposte concrete. Chi è pronto a mettersi in gioco su queste basi troverà in noi interlocutori aperti, coerenti e determinati a costruire insieme.

Domanda spinosa. Alla luce del ciclone politico-giudiziario degli ultimi anni che ha investito alcuni settori del Pd, si sente di ammettere qualche errore sulla selezione della classe dirigente?

Guardi, su questo punto voglio essere molto chiaro: il ciclone politico-giudiziario rappresenta indubbiamente una bruttissima pagina dell’amministrazione. Come Partito Democratico, rinnoviamo piena fiducia nella magistratura, che sta lavorando con rigore per fare luce su quanto accaduto. Un lavoro prezioso, che sta aiutando Caivano a liberarsi di un sistema opaco e di un marciume che si era infiltrato dentro l’ultima amministrazione. Nel merito delle inchieste sarà la giustizia a parlare, e chi ha sbagliato è giusto che paghi e si allontani per sempre dalla politica, ma nel contempo non accettiamo né processi sommari, né mediatici e né condanne preventive. Difendiamo i principi di legalità, trasparenza e giusto processo. Al fine di meglio chiarire la propria posizione, il nostro iscritto che è stato marginalmente coinvolto, da persona corretta quale è, si è immediatamente autosospeso da tutte le attività del partito, proprio per affrontare con rispetto e dignità questo momento delicato, mettendosi a disposizioni delle autorità per la verifica dei fatti. Siamo fiduciosi che riuscirà a dimostrare la sua completa estraneità alle contestazioni. Aggiungo anche un fatto personale: sono stato io stesso oggetto di un tentativo di intimidazione, che ho denunciato immediatamente alle forze dell’ordine. Non abbiamo paura. Non ci fermeranno. Anzi, episodi del genere rafforzano in noi la convinzione che Caivano debba voltare pagina, con una politica onesta, pulita e al servizio della comunità, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio, perchè questo allontanerebbe le tantissime persone perbene che hanno già dato con passione e spirito di servizio, e che vorrebbero continuare a dare una mano per il bene comune, ma soprattutto spaventerebbe tutte le nuove persone che potrebbero avvicinarsi alla cosa pubblica, per la paura di trovarsi coinvolti anch’essi in un tritacarne mediatico.

Altra domanda spinosa. Sulla base di quale ragionamento politico avete deciso di allargare la segreteria del Pd?

Abbiamo deciso di allargare la segreteria del Partito Democratico non per una logica di numeri o di equilibri, ma per un ragionamento umano e politico d’insieme. L’ing. Iuri Bervicato e l’avv. Michelangelo Emione sono l’espressione più autentica del significato che ha per noi la parola “comunità”. Erano oltre 10 anni che non ricoprivano un ruolo primario nel partito ma non mi sono mai sentito lasciato da solo. Anzi, la loro presenza, la loro coerenza e il loro rispetto sono sempre stati costanti, anche nel silenzio. In un momento così delicato avevamo bisogno anche di uno sguardo che venisse da fuori non troppo coinvolto nelle dinamiche politiche più recenti. Uno sguardo lucido, libero, fatto di esperienza ma anche di rinnovamento autentico. Ecco perché ho chiesto a Iuri e Michelangelo di rientrare in prima linea e loro, da persone serie e generose, non si sono tirati indietro. Sono momenti come questi che mi rendono orgoglioso di guidare questa comunità: perché il Partito Democratico di Caivano non è solo un’organizzazione politica, è una rete di relazioni vere, di persone che si riconoscono in valori comuni, anche quando non sono sotto i riflettori. Allargare la segreteria, dunque, non è una scelta tattica: è un gesto di fiducia reciproca, di gratitudine e di rilancio. Un modo concreto per dire che nel nostro partito c’è spazio per chi c’è sempre stato. E per chi vuole esserci. In un tempo in cui tutto sembra liquido e instabile noi scegliamo la solidità delle relazioni, la coerenza dei percorsi e la profondità dell’appartenenza. Questo è il Partito Democratico che vogliamo: una comunità politica vera, non un comitato elettorale.

Tornando al comunicato in alcuni passaggi vi siete rivolti al mondo giovanile della città. In che modo parlerete a questa platea?

Nei primi giorni della nuova segreteria abbiamo scelto di partire da un punto fermo: lo sport come strumento di inclusione e crescita. Grazie al lavoro svolto con le associazioni sportive del territorio, sta nascendo la prima vera progettualità strutturata dedicata ai giovani, che a breve presenteremo.

Successivamente svilupperemo percorsi integrati, per ampliare le opportunità e dare voce alle nuove generazioni:
• Formazione e lavoro, costruiti con scuole, realtà produttive e il terzo settore
• Spazi culturali e creativi, dove i giovani possano esprimersi e costruire futuro
• Partecipazione diretta, attraverso consulte e percorsi di cittadinanza attiva.

Non vogliamo parlare ai giovani, ma costruire insieme a loro una Caivano più giusta, viva e partecipata.

E soprattutto in che modo intendete parlare ai caivanesi delusi, a quelli che disertano le urne?

A loro non promettiamo miracoli, ma un cambio di passo concreto e credibile.
Parleremo con trasparenza, ascolto e presenza, nei quartieri, tra le persone, lontano dagli slogan e vicino ai problemi reali. Vogliamo ricucire il rapporto tra cittadini e politica, con gesti coerenti, non con slogan. A chi si sente distante diciamo: non vi chiediamo fiducia a scatola chiusa, ma di guardarci, seguirci, metterci alla prova.

Il Pd organizzerà delle iniziative nelle prossime settimane?

Sì. Ci muoveremo su più fronti, in linea con lo spirito che anima questa nuova fase. Agiremo all’interno della nostra comunità politica, rafforzando il confronto e la partecipazione attiva. Promuoveremo incontri con le altre forze politiche, in un clima di confronto leale e a pari dignità.
Continueremo a dialogare con la città, coinvolgendo cittadini, associazioni e realtà del territorio. Perché per noi, tutti questi interlocutori sono prima di tutto concittadini della stessa città. E da questa consapevolezza nasce il nostro modo di fare politica: inclusivo, aperto, costruttivo